Così sia.
Stanotte le creature della notte si radunano di nuovo, convinte di tessere oscure trame di potere. Ombre su ombre, complotti sussurrati, segreti che credono indicibili.

Eppure, guardandoli bene, sembrano solo larve gonfie e viscide, che si contorcono nella speranza di attirare l’attenzione di un anziano. Pedine inconsapevoli su una scacchiera che non comprendono.

Tra loro, immancabile, spicca Viola Parodi. Una Ventrue che pretende attenzioni come la vampirella che è.
Voglio un incarico più importante!” gracchia, pestando i piedi come una bambina viziata. Un capriccio che stride con la sua stirpe, poiché i Ventrue non dovrebbero cedere a emozioni così terrene.

Eppure eccola lì, a recitare il suo dramma, convinta di incarnare la nobiltà del sangue blu, quando in realtà sembra solo una bambola incrinata che batte i tacchi sull’asfalto notturno.
Un vampiro che fa i capricci… uno spettacolo tanto grottesco quanto esilarante.

E poi i Tremere, eterni architetti di complotti senza fine. Cospirano, tramano, si avvitano su loro stessi in un gioco di specchi che finirà per inghiottirli. Per loro, la cospirazione è respiro: non sanno esistere senza.

Ma il vero enigma resta il cosiddetto “Principe”. Si mostrerà? O preferirà restare invisibile, lasciando che i suoi sudditi si divorino a vicenda come vermi nella carne marcia?

L’oscurità cala, e loro si agitano, si graffiano, si illudono. Io, invece, osservo. E riderò ancora delle loro danze inutili.

Comunque pochi giorni ancora e vi aggiornerò.

 


L’Oracolo di Mezzanotte

“Se la verità non può essere udita, allora deve essere urlata. E io ho una penna.”

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